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Vuoi la Gioia?… tocca a te!!!

MARTEDÌ “IN ALBIS

Terzo giorno dell’Ottava di Pasqua

14 aprile 2020

Cfr. Ap 19, 1-2. 5-7

La salvezza, la gloria e la potenza sono del nostro Dio;

veraci e giusti sono i suoi giudizi;

in sua lode cantiamo: «Alleluia».

Il nostro Dio, Signore onnipotente,

ha stabilito il suo regno.

Godiamo ed esultiamo e diamogli gloria,

dicendo: «Alleluia».

 

Lettura del Vangelo secondo San Matteo…. cap. 28 versetti 8-15

In quel tempo. Abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli. Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: «Salute a voi!». Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno». Mentre esse erano in cammino, ecco, alcune guardie giunsero in città e annunciarono ai capi dei sacerdoti tutto quanto era accaduto. Questi allora si riunirono con gli anziani e, dopo essersi consultati, diedero una buona somma di denaro ai soldati, dicendo: «Dite così: “I suoi discepoli sono venuti di notte e l’hanno rubato, mentre noi dormivamo”. E se mai la cosa venisse all’orecchio del governatore, noi lo persuaderemo e vi libereremo da ogni preoccupazione». Quelli presero il denaro e fecero secondo le istruzioni ricevute. Così questo racconto si è divulgato fra i Giudei fino ad oggi.

Carissimi sorelle e fratelli,

è il tempo della Vita Nuova!!!

Tempo di Risurrezione!!!

Ma che cos’è la Risurrezione?

Qualcuno la confonde in modo del tutto errato con la reincarnazione in cui credono alcune filosofie e religioni dell’estremo Oriente non cristiano.

Che cos’è allora la resurrezione?

Non è da confondere nemmeno con l’immortalità dell’anima.

Se l’anima è immortale non ha bisogno di risorgere.

La Risurrezione non riguarda l’anima, riguarda il corpo, che a noi interessa tanto: è la Risurrezione del corpo. E per Risurrezione del corpo si intende non una semplice rianimazione di cadavere, come Lazzaro che era morto è risuscitato e poi è morto ancora. Non si tratta di un ritorno alla vita precedente, ma a uno stato che è la pienezza di vita.

Cosa vuol dire?

Vuol dire avere una vita col corpo in una condizione totalmente nuova.

È la condizione tipica del Figlio di Dio, che ha lo Spirito Santo, ha alla vita di Dio!

Voi sapete che la stessa materia può avere varie forme, varie strutture e varie forme di vita.

Può essere un minerale, assimilato dall’erba diventa vegetale; la stessa materia diventa vegetale, vita vegetale.

Mangiato dalla mucca diventa vita animale; mangiata dall’uomo diventa vita umana.

Quindi la stessa materia è diversa, ha vita diversa secondo il principio che la informa.

Così il nostro corpo risorto sarà vivificato dallo Spirito Santo di Dio (il respiro senza il quale non c’è vita! E in questi giorni come lo stiamo capendo bene!), perché siamo figli di Dio!

Quindi avremo la vita stessa di Dio nel corpo???

Cosa???

Possiamo intuire cosa significhi attraverso le descrizioni che i Vangeli fanno del Cristo Risorto.

Gesù Risorto ha un corpo luminoso, di una luce non ritrovabile sulla terra (S. Maria Maddalena non lo riconosce, così come i discepoli di Emmaus) un corpo che è potenza (passa attraverso le pareti ed entra nel Cenacolo dove sono riuniti gli Apostoli, mangia con loro), un corpo che non conosce più la morte, un corpo che risponde pienamente allo Spirito.

S. Paolo definisce la resurrezione dicendo: “saremo sempre col Signore”, cioè la Resurrezione è definita attraverso il complemento di compagnia, saremo sempre col Signore della vita.

La compagnia determina il tuo tipo di vita: “Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei!”

Tra amici o si è simili o si diventa simili, quindi saremo trasformati nel Figlio.

Tutta la creazione verrà ricondotta al suo principio che è la vita e la luce, la pienezza di felicità di Dio.

Quindi per Resurrezione s’intende questo, che è il compimento del desiderio fondamentale dell’uomo, la pienezza di vita senza limiti, senza ombra di morte, né di tristezza.

Questa Resurrezione è corporale, del corpo. La Resurrezione, ovviamente è impossibile all’uomo. Tanto è vero che nei racconti della resurrezione il punto comune a tutti i Vangeli è che le donne vanno al sepolcro e vedono che Gesù non e lì. È importantissimo!

Il corpo non è più nel sepolcro! Il fatto che non sia lì nel sepolcro il corpo, è la rottura, la fine dell’unica certezza che ha all’uomo: essere mortali.

La Resurrezione è per darci la certezza che non finiamo lì, che usciamo da lì e veniamo catapultati nella pienezza vita.

Nei Racconti di Risurrezione di Matteo, che vuol mostrare la vita nuova di chi ha ascoltato la Parola, e la vita nuova è la vita da figlio e da fratello, quindi la comunità. Per cui l’esperienza della resurrezione in Matteo è la vita fraterna, la comunità dove si vive l’amore del Figlio, è l’incontro col Figlio perché diventi figlio tu stesso. Luca si può dire un’altra ottica. Questa fraternità è aperta a tutto il mondo, quindi lo incontra nella missione.

“…Abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli. Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: «Salute a voi!». Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono…”

Le donne abbandonano il sepolcro.

Se restano lì a piangere al sepolcro non possono incontrare Gesù.

Lo abbandonano con timore. Questo timore non è più la paura che avevano all’inizio, è quel senso di eccesso ed è una gioia troppo grande che fa quasi paura.

Difatti: con timore e gioia grande. Interessante la gioia che hanno e Gesù dirà: gioite e rallegratevi! Non come è tradotto semplicemente: salute a voi! Non è un banale: ciao!

No! Gioite! Rallegratevi!

Le stesse parole che l’angelo disse a Maria: Rallegrati, piena di grazia!

È un imperativo del Signore: Gioite!

Ma già hanno questa gioia!

E il Signore è quello che alimenta e conferma questa gioia e lo trovi nella gioia.

Al di fuori della gioia non trovi il Signore, perché lui è il Signore della vita.

E lo trovano mentre vanno verso i fratelli, annunciando quello che hanno sentito quindi ci credono. Ciò che fa la gioia è produrre la fede! E la fede alimenta, accresce e conferma la gioia!

Sei sempre padronissimo di non crederci; perchè Dio ci lascia liberi.

È questa la grandezza di Dio non ci impone nulla.

Però, se ci credi hai la gioia di sperimentarlo, se non ci credi non hai la gioia di sperimentarlo!

Questo avviene in realtà in tutte le relazioni, con qualunque persona.

Se non hai fiducia, non hai piacere e la gioia di conoscerlo, se c’è fiducia hai il piacere e la gioia di conoscerlo.

Dio entra con noi in rapporto da persona a persona: per questo si è fatto uomo perchè possiamo in Gesù Cristo Crocifisso e Risorto incontrarlo, conoscerlo, lasciaci amare ed amarlo!

È quello che troppo spesso stentiamo a capire!

Non ci costringe con la sua potenza a credere! Non sarebbe più fede!

Perché la fede è amore, perciò si dice che è dono, dono di Dio: sì ma un dono d’Amore che con amore è libertà va accolto, va scelto!

Mentre le donne hanno gioia perché hanno creduto alla Parola e vanno verso i fratelli: ecco che lo incontrano.

Ecco insieme, indissolubili: la fede, la gioia e i fratelli.

La fede nella Parola del Signore ti dà la gioia, perché ha tolto la pietra dal sepolcro – ha tolto la morte e ogni tipo di morte interiore – che mi chiude in me stesso e mi manda, mi slancia verso i fratelli; e qui c’è l’incontro pieno col Signore, il quale conferma e dice: rallegratevi, gioite.

È il grande comando di Dio: cosa desidera Dio-Padre per noi? Che siamo contenti!

Ci ha creati per la gioia, per la vita piena!

Se ci comanda di amare è perché amare dà la gioia!

E questo è l’unico motivo di ogni suo comando!

“…Mentre esse erano in cammino, ecco, alcune guardie giunsero in città e annunciarono ai capi dei sacerdoti tutto quanto era accaduto. Questi allora si riunirono con gli anziani e, dopo essersi consultati, diedero una buona somma di denaro ai soldati, dicendo: «Dite così: “I suoi discepoli sono venuti di notte e l’hanno rubato, mentre noi dormivamo”…”

 Lo stesso fatto può sempre avere due letture:

– una che si divulga fino ad oggi, non solo presso i Giudei, ma anche presso noi.

Chi davvero crede alla Risurrezione e fa l’esperienza del Risorto.

Quindi si può fare l’esperienza delle donne e si può non farla.

Cos’è che fa la differenza?

L’esperienza delle donne l’abbiamo vista sommariamente descritta: la fede nel Signore e la Sua Parola, la gioia, l’andare verso i fratelli, l’aprirsi in modo nuovo a tutti, l’incontro.

L’altra esperienza ha un altro punto di partenza:

le guardie pagate per custodire il sepolcro, per custodire la morte.

Se noi vogliamo custodire la morte, non incontreremo mai il Risorto.

Se noi vogliamo custodire il potere, l’interesse, l’egoismo, non incontreremo mai l’Amore, la Carità fatta Persona, il Vivente.

Difatti, il gioco è: custodiscono la morte, danaro, menzogna, corruzione; vogliono “aggiustare la cosa”.

È la storia di sempre!

Se noi vogliamo difendere queste cose il Signore ci lascia liberi, però non incontriamo il Risorto.

Pur avendolo visto, invece, di risorgere restano come morte, queste guardie; restiamo nella nostra morte.

Quindi dipende con che spirito e che cosa cerchiamo: la vita o la morte?

Se cerchiamo la libertà, l’amore la gioia siamo su una via, incontreremo il Risorto.

Proprio nella sua Parola vedremo che è vero ciò che desideriamo.

Se invece, siamo sulla via della morte, vogliamo custodire la morte perché abbiamo degli interessi di denaro, di prestigio, di potere e mentiamo contro la verità pur di mantenerlo, stiamo tranquilli! Avremo, tutti i mezzi per diffondere la menzogna e noi saremo le prime vittime e resteremo sepolti nella menzogna – resteremo nel sepolcro.

Ed è bello che il Vangelo lasci tutti e due le possibilità: a noi la scelta!

Evidentemente smaschera la seconda perché partiamo tutti un po’ dalla seconda.

Anche le donne, tutto sommato, pur amando il Signore andavano al sepolcro quasi per vegliare un morto, perché pensavano: è impossibile che sia diversa.

Invece, il mattino di Pasqua introduce nella storia dell’umanità questa assoluta novità:

non è più lì il luogo dove tutti finiamo si esce da lì!!! Se si vuole di lì si esce nuovi, col Signore!!!

Vi abbraccio e vi benedico con tutto il cuore!

Vostro in G. M. G. Don Stefano