“In quel tempo.
Il Signore Gesù diceva ai suoi discepoli: «State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli.
Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente.
In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa.
Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando pregate, non siate simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa.
Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».” Mt 6, 1-6
Carissimi sorelle e fratelli,
Domenica scorsa, la seconda di Quaresima la Liturgia della Santa Messa, secondo il Rito Ambrosiano, ci ha proposto come Lettura il brano del Libro dell’Esodo (Es 20, 2-24) nel quale il Signore Iddio sul Sinai attraverso Mosé consegna al Suo popolo le 10 Parole di vita, i 10 Comandamenti.
Tra questi la seconda Parola è riassunta dalla Tradizione della Chiesa con la formula sintetica: “Non nominare il Nome di Dio invano.”
Il Vangelo di oggi, che ho riportato all’inizio (Matteo 6, 1-6), ribadisce questo comandamento in modo molto concreto, sottolineando un atteggiamento che vediamo presente in modo forse ancora più evidente in questi giorni.
Gesù mostra un gravissimo pericolo per l’anima: il peccato della vanagloria, cioè del mostrarsi agli altri nel compiere opere di giustizia, elemosine o addirittura preghiere!
Compiute per farsi ammirare!
Sí! Perché il gravissimo peccato e pericolo per l’anima, non sta tanto nelle opere che vengono compiute – che in linea di principio sono opere Sante – ma nel perché e come le si fanno!
Quando la subdola e diabolica motivazione è la propria glorificazione agli occhi degli uomini, utilizzando il nome di Dio per raggiungere questo scopo: proprio lí si contravviene gravemente al secondo comandamento, proprio lì si svela la propria falsa santità.
Non si cerca affatto la Gloria di Dio! Cioè che il Suo Nome sia Benedetto per il bene che permette di ricevere e di fare, ma si cerca la propria gloria, che è vana e blasfema perché usa il nome di Dio per i propri fini!
Non si nomina Dio invano (cioè in modo inutile, inopportuno, scandaloso e blasfemo – che è tutto il contrario dell’AdorarLo in Spirito e Verità), solamente quando si pronuncia la cosiddetta bestemmia, ma ogni volta che usiamo il nome Tre volte Santo del Dio vivente, degli Angeli, Beata Vergine e Madre Maria e di Tutti i Santi per interesse personale.
In questi giorni di crisi emerge ancora di più questo che è uno dei grandi mali, forse il peggiore della nostra civiltà cosiddetta “cristiana” degli ultimi secoli.
Se si vuole, si può guarire da questa peste dell’anima e della vita!
Ma quale rimedio?
Un sincero pentimento davanti a Dio e a se stessi, nel segreto del proprio cuore! Una Santa Confessione per ricevere quella Grazia Infinita che cancella i peccati e ci dà la forza per farci ricominciare. Una Grazia che solo il Signore attraverso questo Sacramento può e vuole donarci!
E poi ripartir! Ripartire facendo come il Signore Gesù ci indica: vivendo tutto sinceramente, umilmente e segretamente, nel profondo del nostro cuore!
Perché il Padre vede dentro il segreto della stanza interiore, nel cuore e nella coscienza e sa dove trova vero spazio per abitare! Dove viene veramente Adorato in Spirito e Verità…Altrimenti non ci può abitare!
Nel segreto ognuno preghi con le parole che la Liturgia ci consegna:
O Dio onnipotente, fa’ che la penitenza quaresimale ci purìfichi, ci conservi illesi in mezzo alle insidie del male e ci renda fedeli a te con tutto il cuore.
Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
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